2016 - Osservatorio del Paesaggio per l'Anfiteatro Morenico di Ivrea

Vai ai contenuti

2016

Attività dell'OdPxAMI
Varianti al sistema infrastrutturale
Più mi addentro nella giusta iniziativa con la quale è stata messa in evidenza annoso tema delle infrastrutture viarie e ferroviarie locali e sempre più mi convinco dell’inadeguatezza metodologica con cui vengono affrontati interventi infrastrutturali che potrebbero apportare inconvertibili trasformazioni paesaggistiche.
Ancora una volta bisogna prendere atto dell’assenza di una strategia, di una visione finalizzata a produrre qualità in termini di vivibilità di un territorio, dell’assenza di un progetto le cui risultanze siano il prodotto di un processo sistematico di valutazione delle conseguenze ambientali e degli effetti sul sistema di relazioni tra i fattori antropici, naturalistici, chimico-fisici, architettonici, culturali, agricoli ed economici.
Un progetto condiviso in cui ogni determinazione sia frutto del riconoscimento di un ruolo attivo dei cittadini nelle decisioni che riguardano il loro territorio o meglio il loro paesaggio.
La relazione tra paesaggio e identità della popolazione che in esso vive comporta implicitamente il riconoscere il valore identitario a tutti i paesaggi, compresi quelli che, appartenendo alle “zone della vita quotidiana”, non presentano elementi di particolare valore naturale o culturale in cui possa essere più “semplice” per la popolazione identificarsi.
Vorrei sgombrare ogni equivoco (più volte strumentalmente utilizzato), circa l’anacronistica attribuzione di voler cristallizzare il paesaggio; le trasformazioni sono utili e a volte indiscutibilmente necessarie, ma le soluzioni ingegneristiche avanzate da Anas o da Rfi ancorché deliberate dal consiglio comunale, in assenza delle preventive valutazioni sopra citate
frutto di convergenze interdisciplinari
hanno il valore di un semplice esercizio ingegneristico la cui attuazione non può che portare ad irreversibili modificazioni delle quali abbiamo già sul nostro territorio eclatanti esempi di scempi paesaggistici.
Credo che nel costo d’intervento preventivato (il cui carico sarà sostenuto dalla comunità), possano trovar spazio ricerche più approfondite da condividere con la cittadinanza con l’intento di pervenire attraverso un procedimento perequativo ad una
equa compensazione
in favore qualità ambientale e paesaggistica intesa come opportunità di riqualificazione urbana e contenimento degli eventuali effetti negativi a carico della ruralità.
Insomma non si può contrabbandare la sicurezza come una condizione di equo scambio, questa a mio parere dovrebbe essere nell’interesse generale un’opportunità per progetti ed interventi di rigenerazione urbana. (tradotto: proviamo a volare più in alto).
Diego Corradin
 
Torna ai contenuti